Teologo, umanista e filosofo olandese (Rotterdam, 1466/1469 – Basilea, 12 luglio 1536)
Ciò che
distingue il savio dal pazzo è che questi si fa guidare dalle passioni, mentre
il primo ha per guida la ragione.
La vergogna, l’infamia, il disonore, le offese, nocciono nella misura in cui
fanno soffrire. Per chi non se la prende, non sono neppure un male. Che
t’importa se tutti ti fischiano, se tu ti applaudi? Che questo ti sia possibile
lo devi alla sola Follia.
La maggior parte dell’umanità indulge alla Follia e quindi le cose peggiori
incontrano sempre il massimo successo.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia
neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero
felici di un’eterna giovinezza.
Chi non risparmia le sue critiche a nessun genere di uomini, dimostra di non
avercela con nessun uomo, ma di detestare tutti i vizi.
Quale momento della vita non sarebbe triste, difficile, brutto, insipido,
fastidioso, senza il piacere, e cioè senza un pizzico di follia?
Solo la Follia è capace di prolungare la giovinezza, altrimenti fuggevolissima,
e di tenere lontana la molesta vecchiaia.
Affiancare all’uomo la donna, animale, sì, stolto e sciocco, ma deliziosamente
spassoso, che nella convivenza addolcisce con un pizzico di follia la
malinconica gravità del temperamento maschile.
Se per caso una donna vuole passare per saggia, ottiene solo di essere due
volte folle.
Come, secondo il proverbio greco, la scimmia è sempre una scimmia, anche se si
ammanta di porpora, così la donna è sempre una donna, cioè folle, comunque si
mascheri.
Se piaci a te stesso, se ti ammiri, questo è proprio il colmo della follia; ma
d’altra parte, dispiacendo a te stesso, che cosa potresti fare di bello, di
gradevole, di nobile?
Tra i mortali che cosa mai si fa che non trabocchi di follia, e che non sia
opera di folli in un mondo di folli? Perciò, se qualcuno volesse opporsi da
solo a tutti, io gli consiglierei di ritirarsi, come Timone, in un deserto, per
godervi, da solo, la propria saggezza.
Ma come non c’è nulla di più sciocco del trattare cose serie con frivolezza,
così d’altra parte nulla è più piacevole che dell’occuparsi di futilità in modo
da far apparire che non hai voluto far altro che scherzare.
È l’intelletto superficiale che non presta all’antichità la dovuta reverenza.
La fortuna ama le persone non troppo sensate.
Secondo la definizione degli stoici, la saggezza consiste nel prendere per
guida la ragione; la follia al contrario, nell’obbedire alle passioni; ma
affinché la vita degli uomini non sia troppo triste, Giove ha dato loro più
passioni che ragione.
Ma convertirsi alla filosofia non significa andare attorno bardato di mantello
o di bisaccia, non significa lasciarsi crescere la barba. Che significa allora?
Significa prender distanza dai valori generalmente – ed erroneamente
perseguiti, significa farsi idee molto diverse dalla maggior parte degli
uomini. (e diffonderle)
Avvicinatevi dunque un po’, figlie di Giove! Dimostrerò che non è possibile
accedere a questa saggezza perfetta, che è ritenuta roccaforte della felicità
se non con l’aiuto della follia.
I più grandi mali si sono sempre infiltrati nella vita degli uomini sotto la
fallace esperienza del bene.
Vi sono persino alcuni dalle idee religiose così singolari che sopportano
piuttosto le più atroci offese contro Gesù Cristo, che non il più piccolo
scherzo contro il Papa o contro il loro signore, specialmente quando ne vada di
mezzo il loro interesse personale.
Quanto
più un uomo invecchia, tanto più si riavvicina alla fanciullezza, finché lascia
questo mondo in tutto come un bambino al di là del tedio della vita e al di là
del senso della morte.
Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una
maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli
fa lasciare il palcoscenico.
La fortuna ama le persone non troppo sensate; ama gli audaci e quelli che non
hanno paura di dire: “Il dado è tratto.”
Le donne corrono dietro agli stolti; fuggono i saggi come animali velenosi.
La donna è sempre donna, cioè pazza, qualunque maschera prenda.
Ci sono tante grammatiche quanti sono i grammatici, e anche di più.
Ma chi critica la vita degli uomini senza colpire nessuno per nome, è veramente
pungente e mordace, o non è piuttosto da dirsi che costui ammonisce ed insegna?
La mente umana è fatta in modo tale che è molto più suscettibile alla menzogna
che alla verità.
Quando l’oro parla, l’eloquenza è senza forza.
Il miglior modo di onorare i santi è di imitarli.
La Fortuna ama le
persone non troppo sensate; ama gli audaci e quelli che non hanno paura di dire
“Il dado è tratto”.
Senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno.
Chi va contro natura facendo mostra di capacità fittizie e forzando le proprie
reali inclinazioni riesce solo a raddoppiare il difetto.
Pochissimi dei matrimoni già stretti potrebbero durare se tutti i passi fuori
strada delle mogli non restassero celati per la cecità o la stupidità dei
mariti.
Ci sono tante grammatiche quanti sono i grammatici, e anche di più.
La vita umana nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia.
Nel paese dei ciechi, l’uomo con un solo occhio è re.
La vita umana non è altro che un gioco della Follia.
Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna che
offusca l’animo, e la paura che, alla vista del pericolo, distoglie dalle
imprese. La follia libera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto:
pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi.
Per un mortale, è vera saggezza non voler essere più saggio di quanto gli sia
concesso in sorte, fare buon viso all’andazzo generale e partecipare di buon
grado alle umane debolezze. Ma, dicono, proprio questo è follia. Non lo
contesterò, purché riconoscano in cambio che questo è recitare la commedia
della vita.
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