lunedì 8 giugno 2015

Karl Marx - Aforismi e Frasi Famose







Karl Marx - Aforismi e Frasi Famose

Filosofo, Economista, Sociologo Tedesco

(1818 - 1883)

 

Uno scrittore è produttivo non nella misura in cui produce idee, ma nella misura in cui arricchisce l'editore che pubblica le sue opere.

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La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.

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Tra la società capitalistica e la società comunista vi è il periodo della trasformazione rivoluzionaria dell'una nell'altra. Ad esso corrisponde anche un periodo politico transitorio, il cui Stato non può essere altro che la dittatura rivoluzionaria del proletariato.

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La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi.

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Lo scopo immediato dei comunisti è quello stesso degli altri partiti proletari: formazione del proletariato in classe, rovesciamento del dominio borghese, conquista del potere politico da parte del proletariato.

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Da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni.

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La critica della religione è il fondamento di ogni critica.

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Le ultime parole famose vanno bene per quegli idioti che non hanno detto abbastanza in vita.

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Il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese.

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La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli.

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Voi siete spaventati perché vogliamo abolire la proprietà privata. Ma nella vostra società attuale, la proprietà privata è abolita per nove decimi dei suoi membri. Ed è precisamente perché essa non esiste per nove decimi, che esiste per voi.

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Il potere politico è il potere di una classe organizzato per opprimerne un'altra.

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Più oggetti l'operaio produce, meno può possederne e tanto più cade sotto il dominio del suo prodotto, del capitale.

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Coloro che lavorano, non guadagnano, e quelli che guadagnano, non lavorano.

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Non esiste nulla che abbia valore senza essere un oggetto d'utilità.

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Non è la coscienza degli uomini che determina la loro vita, ma le condizioni della loro vita che ne determinano la coscienza.

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Ogni qualvolta viene posta in discussione una determinata libertà, è la libertà stessa in discussione.

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L'emancipazione politica fu contemporaneamente l'emancipazione della società civile dalla politica, dalla parvenza stessa di un contenuto universale.

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I soldi tramutano la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, la virtù in vizio, il vizio in virtù, la schiavitù in dominio, la stupidità in intelligenza, l'intelligenza in stupidità.

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Le idee non possono realizzare nulla. Per realizzare le idee, c'è bisogno degli uomini, che mettono in gioco una forza pratica.

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L'emancipazione politica fu contemporaneamente l'emancipazione della società civile dalla politica, dalla parvenza stessa di un contenuto universale.

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Ogni secolo produce i suoi propri uomini primitivi.

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La necessità di rinunciare alle illusioni sulla propria condizione è la necessità di rinunciare ad una condizione che ha bisogno di illusioni.

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Il comunismo nega la necessità dell'esistenza delle classi; vuole abolire ogni classe, ogni distinzione di classe.

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In linea di principio un facchino differisce da un filosofo meno che un mastino da un levriero. È la divisione del lavoro che ha creato un abisso tra l'uno e l'altro.

 

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